Mio marito è stato sotto posto a ricondizionamento midollare (trapianto) per un linfoma non hodgking ad alto grado di malignità nel 2018 ed a seguito della neutropenia da chemioterapia è insorta una Nec .
Aveva già fatto 2 serie complete di terapia per un totale di quasi 18 mesi per portare la malattia in remissione e non stava sicuramente bene ma insorta la Nec la situazione è precipitata . Non sapevamo se ce l'avrebbe fatta. Ha superato le 48 ore ed è scampato la prima volta alla morte ma eravamo solo all'inizio.
Dopo di che è iniziato un vero calvario durato un anno che ha visto altri ricoveri in rianimazione per perdita di sodio e potassio con rischio cardiologico e siccome non era abbastanza una sindrome simil celiaca che è durata 8 mesi.
Nel corso di questo percorso ha perso 20 chili , è stato allettato per tre mesi , altri due l'ha passati sulla carrozzina ma ne lui , ne io abbiamo mai pensato che potesse morire e così è stato.Non si è mai lamentato ed è sempre rimasto concentrato su quello che doveva fare cioè rimanere vivo.
Ora a distanza di un anno ha ricuperato parte del peso, la forza fisica e sicuramente la voglia di ricominciare.
Ci sono poche statistiche riguardo alla prognosi di questa malattia ma di certo la mortalità è molto alta.
Nel nostro caso la differenza è stata data dalla prontezza dell'equipe medica nel far fronte all'infezione e alla tenacia di mio marito nel reagire anche a questo ulteriore prova.
Per cui se stai leggendo questa mie parole trova speranza nel pensiero che la forza che ciascuno di noi ha in se talvolta può fare miracoli e mio marito ne è la prova VIVENTE.
Chiara